Codice Etico
Introduzione
L’attività sportiva ha un’evidente funzione educativa e sociale, ed è veicolo attraverso il quale è
possibile apprendere
i valori reali che rendono il confrontarsi secondo le regole della propria disciplina, un’attività
affascinante e
istruttiva allo stesso tempo. Proprio in questo senso è fondamentale difendere e promuovere, tra coloro
che organizzano
e divulgano la pratica sportiva, l’adesione a quei valori etici che ne costituiscono la forza ed il
senso profondo. Oggi
più che mai, in una società sempre più frettolosa e superficiale che guarda più all’apparenza e al
successo, che non ha
i valori fondanti dei rapporti umani, il riferimento all’etica sportiva è un passo necessario e i
fondamentali doveri di
lealtà, probità, correttezza e diligenza previsti per tutti i protagonisti, direttamente o
indirettamente, della vita
societaria. L’adozione di un codice etico è la felice apertura di un’opzione di civiltà, di cultura
democratica, di
difesa e valorizzazione che significa concretamente amore per lo sport. Lo sport può essere grande
veicolo di diffusione
di questi fondamenti, ripresi da De Coubertin nelle sue olimpiadi moderne con il fair play. In un mondo
in cui la fanno
da padrone violenza, aggressività, prevaricazione delle individualità, mancanza di rispetto, ricerca del
successo a
tutti i costi, c’è sempre più bisogno di valori veri, che lo sport, quello genuino, sa trasmettere e
diffondere.
L’adozione del presente codice etico è espressione della volontà di promuovere uno standard
significativo di sportività
nello svolgimento delle iniziative motorie e/o ludiche, e di vietare quei comportamenti in contrasto con
i valori etici
che questo codice intende promuovere e garantire. È per questo che ci impegniamo ad adottare tutte le
misure necessarie
dirette a facilitare la conoscenza e l’applicazione di tutte le norme contenute nel presente codice
etico, prevedendo
inoltre l’ipotesi di penalizzazioni nel caso di mancato rispetto dei contenuti, ma anche di premiare chi
sottoscrive il
presente documento, oltre chi si renderà degno di nota per gesti che ne richiamano i valori. Riteniamo
inoltre che anche
le altre parti interessate nella formazione e nella preparazione dell’atleta, ovvero la famiglia, gli
allenatori ed i
giudici di gara, debbano in qualche modo far parte e sottostare a questo codice. Pertanto, abbiamo
deciso di dotarci del
Codice Etico come guida ed ispirazione di comportamento per tutti coloro che a vario titolo partecipano
a un progetto
sportivo condiviso come può essere il codice etico.
Art. 1 – Premessa
L’Associazione Sportiva Dilettantistica Polisportiva Comunale Monteflavio (di seguito Associazione)
opera nell’ambito
sportivo in differenti discipline (calcio, calcio a 5, pallavolo, basket, tennis, ecc.). L’Associazione
riconosce lo
sport quale strumento sociale, educativo e culturale ed aderisce ai principi del Fair Play, promuovendo
e garantendo un
ambiente sportivo ispirato ai concetti di lealtà, correttezza, amicizia e rispetto per gli altri.
L’Associazione ripudia
ogni forma di discriminazione e di violenza, la corruzione, il doping e qualsiasi cosa possa arrecare
danno allo sport.
Art. 2 – Il Codice Etico
Il Codice Etico dell’Associazione reca norme sostanziali e comportamentali che dovranno essere
rispettate da tutti
coloro che operano, sia su base volontaristica che professionistica, in seno all’Associazione
nell’ambito delle
rispettive competenze ed in relazione alla posizione ricoperta.
Art. 3 – I destinatari
Il presente Codice si applica ai seguenti soggetti:
- dirigenti;
- tecnici;
- atleti e chiunque svolga attività agonistica o sportiva;
- genitori e accompagnatori degli atleti;
- staff medico;
- collaboratori, consulenti esterni ed ogni altro soggetto che agisca nell’interesse
dell’associazione;
- sponsor
- eventuali società o associazioni sportive affiliate.
Il Codice Etico si applica comunque a tutti i tesserati.
Art. 4 – Efficacia e Divulgazione
L’iscrizione all’Associazione comporta l’accettazione incondizionata del presente Codice.
Copia del Codice Etico è disponibile e consultabile nelle bacheche delle strutture sportive e sul sito
ufficiale
pertanto tutti i soggetti destinatari sopraindicati sono tenuti a conoscerne il contenuto, ad osservare
tutte le
disposizioni in esso contenute, a contribuire alla loro applicazione, nonché ad assumersi le
responsabilità conseguenti
alla loro violazione che costituisce grave inadempienza ed è meritevole delle sanzioni disciplinari
all’uopo previste
dall’Associazione. L’ignoranza del Codice Etico non può essere invocata a nessun effetto. Il Codice
Etico esplica i
propri effetti dal momento della conoscenza dello stesso.
Art. 5 – Rispetto dell’ordinamento giuridico, politica e doveri dell’Associazione
L’Associazione s’impegna a:
- operare nel pieno rispetto dell’ordinamento giuridico e sportivo vigente e ad uniformare le proprie
azioni e
comportamenti ai principi di lealtà, onestà, correttezza e trasparenza in ogni aspetto riferibile
alla
propria attività;
- diffondere una sana cultura sportiva, promuovendo e garantendo un ambiente che premi sia il Fair
Play
sia l’impegno ed
il successo agonistico;
- adottare tutte le misure necessarie dirette a facilitare la conoscenza e l’applicazione di tutte le
norme contenute
nel presente Codice Etico, prevedendo altresì l’irrogazione di sanzioni disciplinari nel caso di
mancato
rispetto delle
stesse;
- sostenere nell’ambito della propria sfera di influenza, iniziative mirate alla promozione di azioni
volte a prevenire
il rischio di comportamenti non etici ed a cooperare attivamente alla ordinata e civile convivenza
sportiva;
- non intrattenere alcun rapporto con soggetti che non operino nel rispetto delle norme e dei principi
espressi nel
presente Codice Etico;
- romuovere azioni volte a diffondere una sana cultura sportiva nella condivisione delle insite
finalità educative,
formative e sociali;
- sostenere iniziative rivolte alla diffusione dello sport per tutti, ad ogni livello, per qualunque
categoria
valorizzandone i principi etici, umani ed il fair play anche attraverso campagne di comunicazione,
diffusione di
materiale educativo e opportunità formative;
- astenersi da qualsiasi condotta atta ad arrecare pregiudizio alla salute degli atleti, con
particolare
riferimento ai
bambini e giovani, garantendo che la salute, la sicurezza ed il benessere psico-fisico assumano un
ruolo
primario;
- evitare comportamenti che in qualsiasi modo determinino o possano determinare incitamento alla
violenza o ne
costituiscano apologia;
- promuovere un tifo leale e responsabile;
- non premiare ed, eventualmente, sanzionare in funzione della gravità i comportamenti sleali.
Art. 6 – Regole di comportamento
Chiunque operi in seno all’Associazione, deve essere a conoscenza delle normative vigenti che
disciplinano e
regolamentano l’espletamento delle proprie funzioni e dei conseguenti comportamenti.
Tutte le attività devono essere svolte con impegno, rigore morale, trasparenza e correttezza anche al
fine di tutelare
l’immagine stessa dell’Associazione.
Tutti, nell’ambito delle specifiche attività, devono uniformare la propria condotta al pieno rispetto
dei principi di
lealtà, onestà, imparzialità, integrità morale evitando comportamenti atti ad incidere negativamente sui
rapporti
interni che devono essere improntati all’osservanza dei principi di civile convivenza nel rispetto
reciproco e
garantendo il rispetto dei diritti e delle libertà delle persone.
Dovrà essere garantito il segreto di ufficio nelle attività di propria competenza.
I responsabili delle singole attività non devono abusare del ruolo rivestito all’interno
dell’organizzazione, rispettare
i propri collaboratori e favorirne la crescita professionale nonché lo sviluppo delle potenzialità.
Nessuno può procurarsi vantaggi personali in relazione all’attività esercitata.
Tutti nell’esercizio delle attività e funzioni affidate devono operare con imparzialità evitando
trattamenti di favore o
disparità di trattamento nei confronti di tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno rapporti con
l’Associazione.
È vietato rilasciare dichiarazioni o esprimere giudizi che possano in qualsiasi modo ledere l’immagine
dell’Associazione
o essere lesivi della reputazione di altre persone, Enti o Società.
I soci che ricevono deleghe e/o incarichi dai vertici associativi hanno l'obbligo di:
- assumere gli incarichi per spirito di servizio verso gli associati senza avvalersene per vantaggi
diretti o indiretti;
- mantenere un comportamento ispirato ad autonomia, integrità, lealtà e senso di responsabilità nei
confronti degli
associati e delle istituzioni, azzerando le personali opzioni nel corso dell'incarico;
- seguire le direttive dell'associazione, contribuendo al dibattito nelle sedi proprie, ma mantenendo
l'unità del
Sistema verso il mondo esterno;
- fare un uso riservato delle informazioni di cui vengono a conoscenza in virtù delle proprie cariche;
- trattare gli associati con uguale dignità a prescindere dalle loro dimensioni e settori di
appartenenza;
- mantenere con il mondo esterno un comportamento ispirato ad autonomia ed indipendenza, fornendo
informazioni corrette
per la definizione dell'attività legislativa ed amministrativa;
- coinvolgere effettivamente gli organi decisori dell'Associazione per una gestione partecipata ed
aperta alle diverse
istanze;
- imettere il proprio mandato qualora per motivi personali, professionali o oggettivi la loro
permanenza possa essere
dannosa all'immagine dell'Associazione.
Art. 7 – I dirigenti
I dirigenti dell’Associazione s’impegnano a:
- adeguare il proprio operato ai principi del presente Codice Etico;
- rispettare le leggi ed applicare tutte le norme di buona gestione delle attività sociali e delle
risorse umane;
- adottare sempre le migliori pratiche disponibili e stimolare al miglioramento continuo tutti i
collaboratori;
- rifiutare ogni forma di corruzione/concussione.
Inoltre i dirigenti, in qualità di garanti del Codice Etico, hanno il compito di:
- divulgare il presente Codice e vigilare sul rispetto delle norme in esso previste;
- pronunciarsi sulle violazioni ed adottare eventuali azioni disciplinari;
- esprimere pareri in merito a scelte di politica societaria al fine di garantirne la coerenza con le
disposizioni del
Codice Etico;
- procedere alla periodica revisione del Codice.
Art. 8 – I tecnici
Gli allenatori e gli istruttori devono tenere un comportamento esemplare che costituisca un modello
positivo sia
nell’ambito sportivo che educativo, e devono trasmettere ai propri atleti valori come rispetto,
sportività, civiltà ed
integrità che vanno al di là del singolo risultato sportivo e che sono il fondamento stesso dello Sport.
A tale scopo
gli allenatori e gli istruttori s’impegnano a:
- comportarsi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
- promuovere lo sport e le sue regole esaltandone i valori etici, umani ed il Fair Play;
- non premiare comportamenti sleali, ma condannarli applicando sanzioni appropriate;
- rispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona
fede
ed
obiettivamente;
- rispettare tutti gli atleti, sia della squadra propria che di quelle avversarie, evitando
atteggiamenti, frasi o gesti
che possano offenderli;
- agire in modo responsabile sotto il profilo pedagogico ed educativo, educando gli atleti
all’autonomia,
all’auto-responsabilità, ad un comportamento socialmente positivo e leale;
- creare un’atmosfera e un ambiente piacevoli, anteponendo il benessere psico-fisico degli atleti
al
successo
agonistico;
- trovare soluzioni aperte e giuste in caso di conflitti;
- sostenere e partecipare ad ogni iniziativa societaria volta alla promozione dello sport, dei
suoi
valori e principi
etici, o comunque con finalità di carattere sociale ed educativo.
Art. 9 – Gli atleti
Gli atleti e tutti i praticanti attività sportiva devono perseguire il risultato sportivo ed il proprio
successo
personale nel rispetto dei principi previsti dal presente Codice Etico. Pertanto, gli atleti consapevoli
che il loro
comportamento contribuisce a mantenere alto il valore dello Sport, s’impegnano a:
- onorare lo sport e le sue regole attraverso una competizione corretta, giocando al meglio delle
proprie possibilità e
condizioni psico-fisiche, e comportandosi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
- rifiutare ogni forma di doping;
- rispettare i compagni di squadra e lo staff tecnico;
rispettare gli avversari e i giudici, sicuri che le decisioni di questi ultimi sono sempre
prese
in
buona fede ed
obiettivamente;
- tenere un comportamento esemplare e usare sempre un linguaggio appropriato ed educato.
- L’atleta deve informare il proprio tecnico di ogni malattia o sintomo che potrebbe pregiudicare la
propria salute
nell’attività agonistica; a titolo esemplificativo, dolori muscolari, febbre, allergie, stati di
malessere generale,
ecc.
- L’atleta deve informare tempestivamente il proprio tecnico o i dirigenti competenti di eventuali
malattie
“esantematiche” e/o “contagiose” nel rispetto della propria salute e di quella dei compagni di
squadra;
- Non sono tollerati comportamenti antisportivi o di cattiva educazione quali maltrattamenti,
derisioni,
bestemmie e
parole fuori luogo;
- Gli atleti devono rispettare il codice etico, gli orari degli eventi; applicarsi nell’attività
sportiva con il massimo
impegno nel rispetto dei loro compagni, avversari, allenatori e dirigenti.
Gli atleti devono avere un aspetto dignitoso, usare un linguaggio appropriato, un comportamento
educato e consono alle
aspettative dell’Associazione;
- Praticare lo sport con passione e buona volontà, non dimenticando mai che lo sport è innanzitutto
un
gioco;
- Rispettare le norme degli enti di promozione sportiva ed accettare le decisioni dell’allenatore e
dei
giudici di gara,
anche quando queste non sembrano condivisibili;
- Saper vincere senza presunzione e saper perdere senza eccessiva amarezza;
- Adottare un comportamento adeguato all’etica sportiva sia in caso di vittoria che in caso di
sconfitta;
- Aver cura delle attrezzature sportive di cui si fa uso;
- Rispettare l’avversario;
- Ricordarsi che non si gareggia solo per sé stessi, ma che in gara si rappresentano anche i propri
compagni di squadra;
- Comportarsi in maniera dignitosa prima, durante e dopo la gara;
- Adottare un linguaggio rispettoso nei confronti del pubblico, dei compagni, dei dirigenti e dei
giudici;
- Gareggiare rispettando le regole e indossando la divisa sociale.
Art. 10 – I genitori degli atleti
I genitori e gli accompagnatori degli atleti, durante gli allenamenti e soprattutto durante le gare
sportive, devono
tenere una condotta ispirata alla convivenza civile, al rispetto dell’avversario ed alla condivisione
dello spirito del
gioco. Pertanto, i genitori e gli accompagnatori s’impegnano a:
- non esercitare pressioni psicologiche eccessive sugli atleti per il perseguimento dei soli risultati
sportivi;
- accettare e rispettare le decisioni dello staff tecnico evitando qualunque forma di interferenza
nelle
loro scelte;
- astenersi da atteggiamenti, frasi o gesti che possano offendere gli atleti in campo e gli
allenatori;
- incoraggiare la lealtà sportiva manifestando un sostegno positivo verso tutti gli atleti, sia della
propria squadra
che delle squadre avversarie, e mantenendo un comportamento responsabile verso i sostenitori delle
squadre avversarie;
- ispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede
ed
obiettivamente;
- aiutare i propri figli a capire le giuste motivazioni per praticare l’attività sportiva sia
agonistica
che amatoriale;
- essere di esempio con un comportamento corretto in ogni situazione;
- non fare carico sui figli delle proprie ambizioni;
- non criticare mai l’allenatore o i dirigenti della società in presenza dei figli;
- riconoscere, oltre alle performance dei propri figli, anche quelle degli altri atleti;
- non fare da secondo allenatore: un allenatore può bastare;
- accettare le decisioni dell’allenatore e dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano
condivisibili.
Art. 11 – Azioni disciplinari
A carico di coloro che vengono meno ai doveri sopra riportati o che si rendano protagonisti di talune
mancanze, possono
essere inflitte le seguenti sanzioni disciplinari:
- richiamo verbale;
- richiamo verbale con pagamento di una multa verso l’Associazione;
- ammonizione scritta;
- ammonizione scritta con pagamento di una penale verso l’Associazione;
- sospensione dalle attività sociali per un determinato periodo di tempo;
- sospensione dalle attività sociali con pagamento di un risarcimento verso l’Associazione;
- espulsione dall’Associazione.
Art. 12 – Organi competenti
Le sanzioni disciplinari di cui sopra sono deliberate dal Consiglio Direttivo.
Ai fini dell’irrogazione delle sanzioni disciplinari, il Responsabile di Settore, provvede ad acquisire
tutti gli atti,
le informazioni e le testimonianze necessarie per consentire al Consiglio Direttivo di pronunciare un
giudizio sereno ed
equanime.
Nessuna sanzione può essere irrogata senza che l’interessato abbia esposto le proprie ragioni; a tal
fine il Consiglio
Direttivo può convocare l’interessato per gli approfondimenti del caso.
In ogni caso, le sanzioni devono essere proporzionali alla gravità dei fatti e dei comportamenti
contestati.
Art. 13 – Garanti
L’Associazione si impegna a:
- vigilare sul rispetto delle norme in esso previste;
- pronunciarsi sulle violazioni ed adottare eventuali provvedimenti sanzionatori;
- garantire la coerenza con le disposizioni del Codice Etico in merito alle scelte di politica
societaria;
- procedere alla periodica revisione del Codice Etico.
Art. 14 – Norme finali
Chiunque partecipi alle attività dell’Associazione all'atto del tesseramento o affiliazione dichiara di
aver conosciuto
il contenuto del presente codice e di condividerne i principi e gli scopi, garantendone l'osservanza.
IL RIFIUTO E LA CONDANNA DEL DOPING
Il doping è fenomeno idoneo a distruggere l'etica dello sport, la correttezza sportiva, la regolarità e
l'imparzialità
delle gare, a compromettere il sentimento di solidarietà fra gli sportivi lo spirito di gruppo, e la
lealtà nelle
competizioni che rappresentano valori irrinunciabili per lo sport.
Il doping annulla il valore del risultato sportivo, che non è più merito delle capacità e del lavoro e
dell'atleta e
della squadra, ma diventa frutto di artificio e di frode.
Il doping rappresenta un evento diseducativo sotto il profilo culturale, perché espressione di malafede,
di abuso del
proprio corpo e di debolezza morale.
Il doping nuoce gravemente alla salute degli atleti.
Il doping pregiudica il corretto sviluppo della personalità, potendo determinare negli atleti,
massimamente se giovani,
situazioni di dipendenza dai farmaci e dalle cure mediche al fine di raggiungere i risultati sportivi.
Il doping è un fenomeno idoneo a screditare i positivi risultati medici e scientifici ottenuti nel campo
dello sport e
l'attività meritoria di ricerca e di sviluppo scientifico.
Il doping arreca gravi danni alla credibilità del mondo dello sport, alle persone che vi lavorano,
nonché alle sue
istituzioni, ingenerando sfiducia da parte degli sportivi e da parte dell'opinione pubblica.