Storia

"L’Associazione sportiva dilettantistica denominata Polisportiva Comunale Monteflavio A.S.D., è un’associazione apolitica e senza scopo di lucro. Essa ha per finalità l'esercizio e l'organizzazione di attività sportive dilettantistiche, e quindi la gestione degli impianti sportivi territoriali e la promozione di ogni iniziativa utile per lo sviluppo dello sport. L'Associazione, inoltre, si pone come obiettivi quello di educare, formare e responsabilizzare i giovani attraverso lo sport, collaborando, anche, con tutte le istituzioni presenti sul territorio e con la scuola."

Organigramma

Presidente: Jacopo Gilardi (direttivo)
Presidente Onorario: Filippo Gilardi
Vicepresidente: Sestilia Cherubini (direttivo)
Tesoriere: Federico Lima (direttivo)
Segretario: Davide De Luca (direttivo)
Socio Fondatore: Alessio Cherubini
Gestione Segreteria: Giulia Cherubini
Gestione Impianti Sportivi: Simone Costantini
Referenti Fitness e Pallavolo: Sofia Cherubini (direttivo) - Beatrice Gilardi
Referenti Calcio: Mirko Sgreccia (direttivo) - Simone Cherubini (direttivo)
Referente Tennis: Davide Molinari (direttivo)
Referente Escursionismo: Andrea Peroni - Giuseppe Gilardi
Referente Ciclismo: Luca Marino

Codice Etico

Introduzione
L’attività sportiva ha un’evidente funzione educativa e sociale, ed è veicolo attraverso il quale è possibile apprendere i valori reali che rendono il confrontarsi secondo le regole della propria disciplina, un’attività affascinante e istruttiva allo stesso tempo. Proprio in questo senso è fondamentale difendere e promuovere, tra coloro che organizzano e divulgano la pratica sportiva, l’adesione a quei valori etici che ne costituiscono la forza ed il senso profondo. Oggi più che mai, in una società sempre più frettolosa e superficiale che guarda più all’apparenza e al successo, che non ha i valori fondanti dei rapporti umani, il riferimento all’etica sportiva è un passo necessario e i fondamentali doveri di lealtà, probità, correttezza e diligenza previsti per tutti i protagonisti, direttamente o indirettamente, della vita societaria. L’adozione di un codice etico è la felice apertura di un’opzione di civiltà, di cultura democratica, di difesa e valorizzazione che significa concretamente amore per lo sport. Lo sport può essere grande veicolo di diffusione di questi fondamenti, ripresi da De Coubertin nelle sue olimpiadi moderne con il fair play. In un mondo in cui la fanno da padrone violenza, aggressività, prevaricazione delle individualità, mancanza di rispetto, ricerca del successo a tutti i costi, c’è sempre più bisogno di valori veri, che lo sport, quello genuino, sa trasmettere e diffondere. L’adozione del presente codice etico è espressione della volontà di promuovere uno standard significativo di sportività nello svolgimento delle iniziative motorie e/o ludiche, e di vietare quei comportamenti in contrasto con i valori etici che questo codice intende promuovere e garantire. È per questo che ci impegniamo ad adottare tutte le misure necessarie dirette a facilitare la conoscenza e l’applicazione di tutte le norme contenute nel presente codice etico, prevedendo inoltre l’ipotesi di penalizzazioni nel caso di mancato rispetto dei contenuti, ma anche di premiare chi sottoscrive il presente documento, oltre chi si renderà degno di nota per gesti che ne richiamano i valori. Riteniamo inoltre che anche le altre parti interessate nella formazione e nella preparazione dell’atleta, ovvero la famiglia, gli allenatori ed i giudici di gara, debbano in qualche modo far parte e sottostare a questo codice. Pertanto, abbiamo deciso di dotarci del Codice Etico come guida ed ispirazione di comportamento per tutti coloro che a vario titolo partecipano a un progetto sportivo condiviso come può essere il codice etico.
Art. 1 – Premessa
L’Associazione Sportiva Dilettantistica Polisportiva Comunale Monteflavio (di seguito Associazione) opera nell’ambito sportivo in differenti discipline (calcio, calcio a 5, pallavolo, basket, tennis, ecc.). L’Associazione riconosce lo sport quale strumento sociale, educativo e culturale ed aderisce ai principi del Fair Play, promuovendo e garantendo un ambiente sportivo ispirato ai concetti di lealtà, correttezza, amicizia e rispetto per gli altri. L’Associazione ripudia ogni forma di discriminazione e di violenza, la corruzione, il doping e qualsiasi cosa possa arrecare danno allo sport.
Art. 2 – Il Codice Etico
Il Codice Etico dell’Associazione reca norme sostanziali e comportamentali che dovranno essere rispettate da tutti coloro che operano, sia su base volontaristica che professionistica, in seno all’Associazione nell’ambito delle rispettive competenze ed in relazione alla posizione ricoperta.
Art. 3 – I destinatari
Il presente Codice si applica ai seguenti soggetti:
  • dirigenti;
  • tecnici;
  • atleti e chiunque svolga attività agonistica o sportiva;
  • genitori e accompagnatori degli atleti;
  • staff medico;
  • collaboratori, consulenti esterni ed ogni altro soggetto che agisca nell’interesse dell’associazione;
  • sponsor
  • eventuali società o associazioni sportive affiliate.
Il Codice Etico si applica comunque a tutti i tesserati.
Art. 4 – Efficacia e Divulgazione
L’iscrizione all’Associazione comporta l’accettazione incondizionata del presente Codice. Copia del Codice Etico è disponibile e consultabile nelle bacheche delle strutture sportive e sul sito ufficiale pertanto tutti i soggetti destinatari sopraindicati sono tenuti a conoscerne il contenuto, ad osservare tutte le disposizioni in esso contenute, a contribuire alla loro applicazione, nonché ad assumersi le responsabilità conseguenti alla loro violazione che costituisce grave inadempienza ed è meritevole delle sanzioni disciplinari all’uopo previste dall’Associazione. L’ignoranza del Codice Etico non può essere invocata a nessun effetto. Il Codice Etico esplica i propri effetti dal momento della conoscenza dello stesso.
Art. 5 – Rispetto dell’ordinamento giuridico, politica e doveri dell’Associazione
L’Associazione s’impegna a:
  • operare nel pieno rispetto dell’ordinamento giuridico e sportivo vigente e ad uniformare le proprie azioni e comportamenti ai principi di lealtà, onestà, correttezza e trasparenza in ogni aspetto riferibile alla propria attività;
  • diffondere una sana cultura sportiva, promuovendo e garantendo un ambiente che premi sia il Fair Play sia l’impegno ed il successo agonistico;
  • adottare tutte le misure necessarie dirette a facilitare la conoscenza e l’applicazione di tutte le norme contenute nel presente Codice Etico, prevedendo altresì l’irrogazione di sanzioni disciplinari nel caso di mancato rispetto delle stesse;
  • sostenere nell’ambito della propria sfera di influenza, iniziative mirate alla promozione di azioni volte a prevenire il rischio di comportamenti non etici ed a cooperare attivamente alla ordinata e civile convivenza sportiva;
  • non intrattenere alcun rapporto con soggetti che non operino nel rispetto delle norme e dei principi espressi nel presente Codice Etico;
  • romuovere azioni volte a diffondere una sana cultura sportiva nella condivisione delle insite finalità educative, formative e sociali;
  • sostenere iniziative rivolte alla diffusione dello sport per tutti, ad ogni livello, per qualunque categoria valorizzandone i principi etici, umani ed il fair play anche attraverso campagne di comunicazione, diffusione di materiale educativo e opportunità formative;
  • astenersi da qualsiasi condotta atta ad arrecare pregiudizio alla salute degli atleti, con particolare riferimento ai bambini e giovani, garantendo che la salute, la sicurezza ed il benessere psico-fisico assumano un ruolo primario;
  • evitare comportamenti che in qualsiasi modo determinino o possano determinare incitamento alla violenza o ne costituiscano apologia;
  • promuovere un tifo leale e responsabile;
  • non premiare ed, eventualmente, sanzionare in funzione della gravità i comportamenti sleali.
Art. 6 – Regole di comportamento
Chiunque operi in seno all’Associazione, deve essere a conoscenza delle normative vigenti che disciplinano e regolamentano l’espletamento delle proprie funzioni e dei conseguenti comportamenti. Tutte le attività devono essere svolte con impegno, rigore morale, trasparenza e correttezza anche al fine di tutelare l’immagine stessa dell’Associazione. Tutti, nell’ambito delle specifiche attività, devono uniformare la propria condotta al pieno rispetto dei principi di lealtà, onestà, imparzialità, integrità morale evitando comportamenti atti ad incidere negativamente sui rapporti interni che devono essere improntati all’osservanza dei principi di civile convivenza nel rispetto reciproco e garantendo il rispetto dei diritti e delle libertà delle persone. Dovrà essere garantito il segreto di ufficio nelle attività di propria competenza. I responsabili delle singole attività non devono abusare del ruolo rivestito all’interno dell’organizzazione, rispettare i propri collaboratori e favorirne la crescita professionale nonché lo sviluppo delle potenzialità. Nessuno può procurarsi vantaggi personali in relazione all’attività esercitata. Tutti nell’esercizio delle attività e funzioni affidate devono operare con imparzialità evitando trattamenti di favore o disparità di trattamento nei confronti di tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno rapporti con l’Associazione. È vietato rilasciare dichiarazioni o esprimere giudizi che possano in qualsiasi modo ledere l’immagine dell’Associazione o essere lesivi della reputazione di altre persone, Enti o Società. I soci che ricevono deleghe e/o incarichi dai vertici associativi hanno l'obbligo di:
  • assumere gli incarichi per spirito di servizio verso gli associati senza avvalersene per vantaggi diretti o indiretti;
  • mantenere un comportamento ispirato ad autonomia, integrità, lealtà e senso di responsabilità nei confronti degli associati e delle istituzioni, azzerando le personali opzioni nel corso dell'incarico;
  • seguire le direttive dell'associazione, contribuendo al dibattito nelle sedi proprie, ma mantenendo l'unità del Sistema verso il mondo esterno;
  • fare un uso riservato delle informazioni di cui vengono a conoscenza in virtù delle proprie cariche;
  • trattare gli associati con uguale dignità a prescindere dalle loro dimensioni e settori di appartenenza;
  • mantenere con il mondo esterno un comportamento ispirato ad autonomia ed indipendenza, fornendo informazioni corrette per la definizione dell'attività legislativa ed amministrativa;
  • coinvolgere effettivamente gli organi decisori dell'Associazione per una gestione partecipata ed aperta alle diverse istanze;
  • imettere il proprio mandato qualora per motivi personali, professionali o oggettivi la loro permanenza possa essere dannosa all'immagine dell'Associazione.
Art. 7 – I dirigenti
I dirigenti dell’Associazione s’impegnano a:
  • adeguare il proprio operato ai principi del presente Codice Etico;
  • rispettare le leggi ed applicare tutte le norme di buona gestione delle attività sociali e delle risorse umane;
  • adottare sempre le migliori pratiche disponibili e stimolare al miglioramento continuo tutti i collaboratori;
  • rifiutare ogni forma di corruzione/concussione.
Inoltre i dirigenti, in qualità di garanti del Codice Etico, hanno il compito di:
  • divulgare il presente Codice e vigilare sul rispetto delle norme in esso previste;
  • pronunciarsi sulle violazioni ed adottare eventuali azioni disciplinari;
  • esprimere pareri in merito a scelte di politica societaria al fine di garantirne la coerenza con le disposizioni del Codice Etico;
  • procedere alla periodica revisione del Codice.
Art. 8 – I tecnici
Gli allenatori e gli istruttori devono tenere un comportamento esemplare che costituisca un modello positivo sia nell’ambito sportivo che educativo, e devono trasmettere ai propri atleti valori come rispetto, sportività, civiltà ed integrità che vanno al di là del singolo risultato sportivo e che sono il fondamento stesso dello Sport. A tale scopo gli allenatori e gli istruttori s’impegnano a:
  • comportarsi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
  • promuovere lo sport e le sue regole esaltandone i valori etici, umani ed il Fair Play;
  • non premiare comportamenti sleali, ma condannarli applicando sanzioni appropriate;
  • rispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede ed obiettivamente;
  • rispettare tutti gli atleti, sia della squadra propria che di quelle avversarie, evitando atteggiamenti, frasi o gesti che possano offenderli;
  • agire in modo responsabile sotto il profilo pedagogico ed educativo, educando gli atleti all’autonomia, all’auto-responsabilità, ad un comportamento socialmente positivo e leale;
  • creare un’atmosfera e un ambiente piacevoli, anteponendo il benessere psico-fisico degli atleti al successo agonistico;
  • trovare soluzioni aperte e giuste in caso di conflitti;
  • sostenere e partecipare ad ogni iniziativa societaria volta alla promozione dello sport, dei suoi valori e principi etici, o comunque con finalità di carattere sociale ed educativo.
Art. 9 – Gli atleti
Gli atleti e tutti i praticanti attività sportiva devono perseguire il risultato sportivo ed il proprio successo personale nel rispetto dei principi previsti dal presente Codice Etico. Pertanto, gli atleti consapevoli che il loro comportamento contribuisce a mantenere alto il valore dello Sport, s’impegnano a:
  • onorare lo sport e le sue regole attraverso una competizione corretta, giocando al meglio delle proprie possibilità e condizioni psico-fisiche, e comportandosi sempre secondo i principi di lealtà e correttezza;
  • rifiutare ogni forma di doping;
  • rispettare i compagni di squadra e lo staff tecnico;
  • rispettare gli avversari e i giudici, sicuri che le decisioni di questi ultimi sono sempre prese in buona fede ed obiettivamente;
  • tenere un comportamento esemplare e usare sempre un linguaggio appropriato ed educato.
  • L’atleta deve informare il proprio tecnico di ogni malattia o sintomo che potrebbe pregiudicare la propria salute nell’attività agonistica; a titolo esemplificativo, dolori muscolari, febbre, allergie, stati di malessere generale, ecc.
  • L’atleta deve informare tempestivamente il proprio tecnico o i dirigenti competenti di eventuali malattie “esantematiche” e/o “contagiose” nel rispetto della propria salute e di quella dei compagni di squadra;
  • Non sono tollerati comportamenti antisportivi o di cattiva educazione quali maltrattamenti, derisioni, bestemmie e parole fuori luogo;
  • Gli atleti devono rispettare il codice etico, gli orari degli eventi; applicarsi nell’attività sportiva con il massimo impegno nel rispetto dei loro compagni, avversari, allenatori e dirigenti.
  • Gli atleti devono avere un aspetto dignitoso, usare un linguaggio appropriato, un comportamento educato e consono alle aspettative dell’Associazione;
  • Praticare lo sport con passione e buona volontà, non dimenticando mai che lo sport è innanzitutto un gioco;
  • Rispettare le norme degli enti di promozione sportiva ed accettare le decisioni dell’allenatore e dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili;
  • Saper vincere senza presunzione e saper perdere senza eccessiva amarezza;
  • Adottare un comportamento adeguato all’etica sportiva sia in caso di vittoria che in caso di sconfitta;
  • Aver cura delle attrezzature sportive di cui si fa uso;
  • Rispettare l’avversario;
  • Ricordarsi che non si gareggia solo per sé stessi, ma che in gara si rappresentano anche i propri compagni di squadra;
  • Comportarsi in maniera dignitosa prima, durante e dopo la gara;
  • Adottare un linguaggio rispettoso nei confronti del pubblico, dei compagni, dei dirigenti e dei giudici;
  • Gareggiare rispettando le regole e indossando la divisa sociale.
Art. 10 – I genitori degli atleti
I genitori e gli accompagnatori degli atleti, durante gli allenamenti e soprattutto durante le gare sportive, devono tenere una condotta ispirata alla convivenza civile, al rispetto dell’avversario ed alla condivisione dello spirito del gioco. Pertanto, i genitori e gli accompagnatori s’impegnano a:
  • non esercitare pressioni psicologiche eccessive sugli atleti per il perseguimento dei soli risultati sportivi;
  • accettare e rispettare le decisioni dello staff tecnico evitando qualunque forma di interferenza nelle loro scelte;
  • astenersi da atteggiamenti, frasi o gesti che possano offendere gli atleti in campo e gli allenatori;
  • incoraggiare la lealtà sportiva manifestando un sostegno positivo verso tutti gli atleti, sia della propria squadra che delle squadre avversarie, e mantenendo un comportamento responsabile verso i sostenitori delle squadre avversarie;
  • ispettare gli ufficiali e i giudici di gara nella certezza che ogni decisione è presa in buona fede ed obiettivamente;
  • aiutare i propri figli a capire le giuste motivazioni per praticare l’attività sportiva sia agonistica che amatoriale;
  • essere di esempio con un comportamento corretto in ogni situazione;
  • non fare carico sui figli delle proprie ambizioni;
  • non criticare mai l’allenatore o i dirigenti della società in presenza dei figli;
  • riconoscere, oltre alle performance dei propri figli, anche quelle degli altri atleti;
  • non fare da secondo allenatore: un allenatore può bastare;
  • accettare le decisioni dell’allenatore e dei giudici di gara, anche quando queste non sembrano condivisibili.
Art. 11 – Azioni disciplinari
A carico di coloro che vengono meno ai doveri sopra riportati o che si rendano protagonisti di talune mancanze, possono essere inflitte le seguenti sanzioni disciplinari:
  • richiamo verbale;
  • richiamo verbale con pagamento di una multa verso l’Associazione;
  • ammonizione scritta;
  • ammonizione scritta con pagamento di una penale verso l’Associazione;
  • sospensione dalle attività sociali per un determinato periodo di tempo;
  • sospensione dalle attività sociali con pagamento di un risarcimento verso l’Associazione;
  • espulsione dall’Associazione.
Art. 12 – Organi competenti
Le sanzioni disciplinari di cui sopra sono deliberate dal Consiglio Direttivo. Ai fini dell’irrogazione delle sanzioni disciplinari, il Responsabile di Settore, provvede ad acquisire tutti gli atti, le informazioni e le testimonianze necessarie per consentire al Consiglio Direttivo di pronunciare un giudizio sereno ed equanime. Nessuna sanzione può essere irrogata senza che l’interessato abbia esposto le proprie ragioni; a tal fine il Consiglio Direttivo può convocare l’interessato per gli approfondimenti del caso. In ogni caso, le sanzioni devono essere proporzionali alla gravità dei fatti e dei comportamenti contestati.
Art. 13 – Garanti
L’Associazione si impegna a:
  • vigilare sul rispetto delle norme in esso previste;
  • pronunciarsi sulle violazioni ed adottare eventuali provvedimenti sanzionatori;
  • garantire la coerenza con le disposizioni del Codice Etico in merito alle scelte di politica societaria;
  • procedere alla periodica revisione del Codice Etico.
Art. 14 – Norme finali
Chiunque partecipi alle attività dell’Associazione all'atto del tesseramento o affiliazione dichiara di aver conosciuto il contenuto del presente codice e di condividerne i principi e gli scopi, garantendone l'osservanza.
IL RIFIUTO E LA CONDANNA DEL DOPING
Il doping è fenomeno idoneo a distruggere l'etica dello sport, la correttezza sportiva, la regolarità e l'imparzialità delle gare, a compromettere il sentimento di solidarietà fra gli sportivi lo spirito di gruppo, e la lealtà nelle competizioni che rappresentano valori irrinunciabili per lo sport. Il doping annulla il valore del risultato sportivo, che non è più merito delle capacità e del lavoro e dell'atleta e della squadra, ma diventa frutto di artificio e di frode. Il doping rappresenta un evento diseducativo sotto il profilo culturale, perché espressione di malafede, di abuso del proprio corpo e di debolezza morale. Il doping nuoce gravemente alla salute degli atleti. Il doping pregiudica il corretto sviluppo della personalità, potendo determinare negli atleti, massimamente se giovani, situazioni di dipendenza dai farmaci e dalle cure mediche al fine di raggiungere i risultati sportivi. Il doping è un fenomeno idoneo a screditare i positivi risultati medici e scientifici ottenuti nel campo dello sport e l'attività meritoria di ricerca e di sviluppo scientifico. Il doping arreca gravi danni alla credibilità del mondo dello sport, alle persone che vi lavorano, nonché alle sue istituzioni, ingenerando sfiducia da parte degli sportivi e da parte dell'opinione pubblica.

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